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libro primo 77

me un confine più acconcio che il Nilo (perchè quello per poco non si distende da mare a mare, mentre il Nilo per lo contrario è molto distante dall’Oceano e perciò non separa tutta l’Asia dalla Libia); così io suppongo aver detto il poeta che tutte le parti meridionali della terra abitata sono divise in due da questo golfo. Or come mai potrebbe Omero non aver conosciuto l’istmo ch’è fra questo seno ed il mar d’Egitto? Certo sarebbe cosa del tutto assurda se Omero avesse avuta piena notizia di Tebe d’Egitto disgiunta dal nostro mare lo spazio di quasi cinquemila1 stadj, e non avesse poi conosciuto nè l’estremità del golfo Arabico, nè l’istmo che gli viene appresso, il quale non è lungo più di mille stadj. E molto più assurdo ancora parrebbe se Omero avesse conosciuto il Nilo, il quale portava il nome di una regione sì vasta com’è l’Egitto, e non avesse poi saputo il perchè di questa comune denominazione. Il che spiegasi principalmente con quello che da Erodoto è detto, cioè che essendo il paese un regalo del fiume, per questa cagione parve opportuno che ne portasse anche il nome. Oltre di che fra le particolarità di ciascun luogo soglion essere sempre più conosciute quelle che hanno in sè maggior meraviglia e che possono cadere sotto gli occhi di tutti: e tali sono appunto l’inondazione del Nilo e l’accrescimento di terra ch’esso fa verso il mare. E come coloro i quali approdano all’Egitto niuna cosa osservano in quel paese prima che la natura del Nilo (perocchè gli abitanti

  1. Leggasi quattro mila come dice anche nel lib. xvii.