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118 | della geografia di strabone |
si cambia la corrente in quella guisa che l’oceano due volte ogni giorno cresce e decresce. Al flusso poi dell’oceano corrisponde nel mar Tirreno quella corrente che appellasi discendente, e che si porta in quel di Sicilia come se venisse da un luogo più elevato; perocchè questa corrente comincia e finisce a un medesimo tempo col flusso del mare; cioè comincia verso il sorgere della luna o verso il suo tramonto, e finisce quand’essa tocca al meridiano superiore od inferiore alla terra. E così il muoversi opposto delle acque di quello stretto, cui chiamano risalente, corrisponde al riflusso; ed al pari di questo comincia quando la luna tocca all’uno od all’altro dei meridiani già detti, e finisce quand’essa o leva o tramonta.
Ma intorno al flusso e riflusso hanno parlato abbastanza Posidonio e Atenodoro; e in quanto a quello degli stretti, il quale procede anch’esso da una cagione tutta fisica, basterà al nostro intendimento il dire, che questi stretti non hanno tutti le loro correnti di un modo; perocchè altrimenti quel di Sicilia non cangerebbe direzione due volte ogni giorno, come dice Eratostene stesso, e sette volte quello di Calcide, e nè pur una quel di Bizanzio, il quale si muove sempre dal Ponto Eussino verso la Propontide; e se crediamo ad Ipparco rimane qualche volta sospeso1. Oltre di ciò
- ↑ Queste sospensioni del corso dell’Eussino nella Propontide possono essere procedute talvolta da grandi siccità, le quali abbiano diminuita la massa delle acque che il Danubio, il Dnieper, il Don e gli altri fiumi vi portano. Oltrechè i freddi eccessivi e di lunga durata poterono qualche volta arrestare il corso di questi fiumi. (G.)