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libro primo 111

avrebbe recata al suolo la cagione della corrente presso Bizanzio; dicendo che quello dell’Eussino è più elevato di quello della Propontide e del mare ad essa contiguo1; della quale ineguaglianza soggiunge poi la seguente cagione: «Che pel limo portato dai fiumi l’Eussino si empie e diventa più angusto, e per questo le sue acque scorrono nei mari esteriori. Quindi trasporta questo ragionamento a tutto il Mediterraneo rispetto all’Oceano, supponendo che per la stessa cagione esso abbia un letto più alto che non è quel dell’Atlantico: perocchè anche il Mediterraneo è da molti fiumi riempiuto, e riceve perciò una corrispondente quantità di limo. Converrebbe pertanto che la corrente presso Bizanzio e quella fra le Colonne e Calpe2 fossero uguali. Ma questo si lasci in disparte; perocchè direbbero forse che anche in quest’ultimo stretto la corrente è uguale, ma viene contrastata, e nascosta allo sguardo dal riurtarsi dei due mari e dal flusso e riflusso. Questo per altro io domando: Che cosa impediva, quando non era per anco aperta la bocca presso Bizanzio, che essendo il fondo dell’Eussino più basso di quello della Propontide e del mare contiguo, e formando di già un mare od un lago (maggiore per altro della palude Meotide) non fosse riempiuto dai fiumi? E se questo concedesi, io domando di nuovo: La su-

  1. Val quanto dire che il letto del mar Nero è più elevato che quello del mar di Marmara e dell’Arcipelago.
  2. Strabone collocava una città di Calpe presso al monte di questo nome che costituiva una delle Colonne di Ercole. V. lib. iii.