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ma non è necessario mutare l’antica lezione; e si vuole piuttosto incolparne il cambiamento de’ nomi frequente ed usitato in tutte le nazioni, ciò che alcuni autori stabiliscono sul confronto delle lettere1. E parmi che meglio di tutti parli Posidonio, derivando l’etimologia com’egli suole dall’affinità e da quanto han di comune le nazioni. Perocchè la gente degli Armeni, e quella dei Sirii e degli Arabi nel dialetto, nel modo del vivere e nei caratteri fisici si manifestano a molti indizii procedenti da un’origine sola, principalmente in que’ siti dove confinan tra loro. E n’è prova la Mesopotamia abitata da una meschianza di tutte e tre le dette nazioni, dove la somiglianza si fa manifesta in grado eminente; talchè sebbene a cagione del clima v’abbia qualche differenza principalmente tra quelli a settentrione e i meridionali, o fra questi e quelli dei luoghi di mezzo, vi predomina però sempre la comune somiglianza. Così anche gli Assiri, gli Ariani e gli Aramei hanno molta affinità tanto coi popoli già nominati, quanto gli uni gli altri fra loro. E Posidonio porta opinione che anche le denominazioni di questi popoli siano affini le une alle altre: perocchè quelli che da noi si chiamano Sirii danno a sè medesimi il nome di Aramei, al quale somigliano gli Armeni, gli Arabi e gli Erembi. E forse che i Greci anticamente denominarono gli Arabi di questo modo, persuadendoli a ciò la proprietà del vocabolo; perocchè molti dall’usanza di abitare sotterra (ἔραν ἐμβαίνειν) deducono il nome di Erembi, che i posteri per

  1. Cioè delle lettere radicali onde i nomi sono composti.