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forza dell’anima, la quale, non potendo mai invecchiare quando è volta al sole della verità, anche quando i capelli s’imbiancano e le membra tremano per vecchiezza, è sempre giovane immutabile e salda; ed è allora soltanto che i santi e veri princìpi trionfano, e l’Umanità si fa veramente signora dell’Universo.

Per la signoria così acquistata sul figlio, la madre rimane sempre la prima e più cara imagine che sta continuo qua fissa nel cuore dell’uomo dabbene anche provetto, tanto che è impossibile quasi ch’egli faccia mai cosa che possa in qualche modo turbare il riposo delle ossa materne. Quindi è che solo nella santità della vita e nell’amore del popolo si glorierà il sacerdote cui sua madre, prima d’ogni altro, avrà detto: — Se tu non farai quello che leggi nell’Evangelio, quel libro sarà la tua condanna! — E solo nelle ferite riportate per la patria il soldato cui sua madre avrà detto: — Spezzerai la tua spada anzichè tuffarla nel sangue del popolo per l’ebbrezza della tirannide! — E così in atto di rimprovero la materna imagine starà innanzi agli occhi del filosofo che per viltà o per ambizione sagrificasse la Verità alla Forza; o al poeta il quale, anzichè cantare le sventure e le glorie di sua nazione, ne ammollisse o corrompesse gli animi, stendendo tutte e due le mani alla borsa e neppure un dito all’alloro.