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scia ad altri la cura; e così i figli crescono senza amore agli studi che non conoscono, contenti degli agi che hanno o di quelli che aspettano; e se tra essi v’ha chi si pone o all’altare o al foro o alle armi o a’ negozi o a’ magistrati, le madri ne godono in sè stesse, ma per null’altro se non perchè veggono in essi la mantelletta o la mitra o la spallina o la toga o il nastro o il forziero.

Ma non avverrà così alle madri che innamorate alla bellezza della virtù nei buoni studi, oltre alla sanità e alla gentilezza della persona educheranno nei loro fanciulli anche il cuore; conciossiachè gli studi letterari abbiano potenza d’ingentilire la virtù, e di farne gustare quelle dolcezze che non si diffondon nell’anima, se non quando la virtù è insegnata con quegli esempi e con quelle forme del Bello onde gli scrittori e gli artisti fecero amabili e facili agli uomini i dettati della sapienza, incarnandoli ne’ più grandi e nobili fatti pe’ quali soltanto l’uomo può dire di portare in sè l’immagine e la somiglianza di Dio. E discendendo dalla bocca della madre queste prime lezioni di amorosa sapienza con la luce della Bellezza dentro il cuore del figlio, questo cuore si apre soltanto a tuttociò ch’è veramente Bellezza e Virtù; e così come il corpo vien crescendo di forza, cresce con esso, sotto il vigile occhio materno, la