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Dio che risponde sempre alle dimande degl’innocenti. E qui, avendo io adempiuto l’assegnatomi incarico, potrei far fine al mio dire, se non che, per legge almeno di cortesia, io sento di dovermi ancora un poco intrattenere con voi; e non sarà inopportuno che aggiunga alcune altre parole dalle quali possiate almeno io qualche guisa vedere nell’animo mio. E immaginerò di conversare con voi così all’amichevole; perchè, secondo il tempo concedutomi, io non posso presentarmi a voi con la gravità di erudito e sentenzioso oratore, ma posso certamente parlarvi con la sincerità di un uomo che, per amore del vero, niente altro dice se non quello che ha nel cuore.

Ed entrando subito nel proposito vi dirò, che ho più volte meravigliato meco medesimo, udendo o leggendo come questi eletti studi, a cui si vanno ora educando le fanciulle, sieno tenuti in conto di nulla più che un bell’ ornamento. Falso giudizio! io dico invece che gli studi fanno vera bellezza perchè fanno vera bontà; e la vera bellezza, senz’altro aiuto, si fa ornamento di sè medesima. Ponete pure i più vistosi fiori, le più lucide gemme e le più ricche e preziose robe intorno a un viso sgrignuto o ad una sbilenca persona, non però chi le porta se ne farà piacente a chi guarda; e così se le fanciulle