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12 INTRODUZIONE

piuttosto di culto che di diritti; altri invece se la rappresentino come un uomo imperfetto, e più la stimino quanto più in lei vi abbia di virile, di guisa che vorrebbero che i costumi e le leggi mirassero principalmente ad uguagliarla all'uomo come nelle aspirazioni e nelle attitudini, così nei diritti e nei doveri; altri ancora, dipartendosi pure dal lato della inferiorità della donna confrontata coll'uomo sotto certi rispetti, che a loro paiono di suprema e decisiva importanza, e reputando quella inferiorità impossibile a togliersi, o a modificarsi essenzialmente, ne traggano invece argomento di disistima del sesso femminile, più o meno profonda, più o meno francamente affermata, ed, o neghino importanza e persino ragione alcuna alla quistione della condizione sociale delle donne, oppure propendano a risolverla in senso non favorevole a queste. Dottrine tutte che hanno non pochi partigiani, e non tutti oscuri, propugnate con vario grado di determinatezza e di intensità, ma che non possono essere troppo conformi al vero, dacché il più gran numero delle persone assennate, cui è piuttosto scorta l'intimo senso che la fantasia, vi ripugnano e vi contraddicono. Ma tutte queste dottrine, lo ripeto, sono per me vere e proprie singolarità, provenienti da idee preconcette, cioè da preferenze troppo rapidamente accordale dalla fantasia e dal sentimento, a certi tipi femminili avvertiti nella storia nella propria esperienza.

Vi ha un'altra classe di pensatori, e questa è meno numerosa della prima, i quali, predominati dal timore delle prevenzioni e dei principi] troppo ristretti ed assoluti si riducono a porre la questione e a metterne in rilievo tutti i lati, non sorpassando mai il punto interrogativo. Di tutte le solu-