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LIBRO PRIMO. 3

elementi stessi, al valicar dell’esercito in Europa bastevoli non fossero ad accoglierlo senza usurparsi a vicenda i loro diritti, eresse un ponte sopra l’Ellesponto ad agevolare il transito delle genti pedestri, e traforò l’Ato onde ricevesse col mare le navi; spaventata la Grecia dalla sola voce del formidabilissimo apprestamento, diè con ogni sua possa di piglio alle armi. Venuta quindi a battaglia navale presso Artemisio ed in seguito non lunge da Salamina1, conseguì assai più illustre vittoria dell’antecedente, mettendo il re in precipitosa fuga dopo perduta la massima parte delle truppe, e la sconfitta delle altre a Platea2 pose il colmo allo splendore della Grecia; mercè di che ella ridonò la libertà a’ suoi nazionali dimoranti nell’Asia, e dì quasi tutte le isole acquistò l’impero.

Che se di continuo rimasi fossersi uniti e paghi della presente loro fortuna, nè gli Ateniesi e gli Spartani pigliato avessero a separarsi gli uni dagli altri contrastandosi a vicenda la capitananza de’ Greci, e mai più obbedito avrebbero a stranieri padroni. Ora dalla guerra del Peloponneso3 menomatone l’esercito e ridotte all’indigenza le cittadi, aprironsi le porte a Filippo voglioso di aggrandire con arti e furberie un re-

  1. Sotto gli auspicj di Temistocle.
  2. Da Pausania ed Aristide sbaragliato Mardonio satrapa reale.
  3. Guerra durata venti anni, protestando gli Spartani essersi dagli Ateniesi violata la greca libertà, Pericle in cambio eccitando i suoi alla guerra.