allontanare i sospetti d’un principe ambizioso (31).
Costanzo non tardò a veramente o simulatamente persuadervi^ sia intento a macchinare nuove insidie a suo
cugino, sia che accordar potesse tal fiala per debolezza
ciò che non mai consentilo avria per nobile movimento
dell’animo suo, e Giuliano nell’età di ventiquattro
anni, tratto da’boschetti dell’accademia, a mutar venne in Milano, in mezzo al fasto ed al lusso d’una
corte orientale, il mantello del filosofo colla veste militare e con le insegne di Cesare. Condusse egli allora
pure in isposa Elena sorella di Costanzo, per opera e
consiglio di Eusehia, onde con nuovo fratellevole nodo
vie più stringerlo alla casa imperiale (52). In appresso
questa tenera amica e liberal principessa, senza che niuna palese cagione sorgesse di reciproca malevoglienza,
fece spegnere nascendo l’unico frutto del loro matrimonio, e con donneschi arlifizj. quale che essere potesse la
loro efficacia, procacciò che confortato non fosse più da
prole il lor talamo (55). Spiacevale per avventura che l’eredità dell’impero passare dovesse ne’figli di Elena? latta
non P avrebbe condurre sposa a Giuliano. L’età non
giovane di lei sperar le lece sterili nozze? non è a immaginarsi che la femminile ambizione pigliasse in rotai
fatto si incerte misure. Sperò ella co’benefizj coltivare
un impudico alletto nel seno del casto Giuliano, che,
tranne quella della donna sua, non mai conobbe altra
venerea consuetudine, ed amante mal corrisposta ritorse
il geloso suo sdegno contro chi il letto ed il cuore di
lui divideva, c contro l’odiato testimonio del felice altrui amore? oppongonsi a ciò le concordi testimonianze