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102 ZOSIMO, DELLA NUOVA ISTORIA

Magnenzio fatta di esse strage, vanaglorioso al sommo d’impresa tanto bene condotta, e pigliato seco l’esercito camminava alla volta della Pannonia: arrivato ai campi altre volte siti innanzi a Cio, e divisi nel mezzo dal fiume Drao, il quale, trascorrendo i Norici ed Pannonj mette foce nell’Istro, guidava presso questi ultimi l’esercito divisando chiamare a battaglia il nemico in vicinanza di Sirmio. Corre poi voce che Magnenzio non desse alla madre ascolto, la quale dissuadevalo dal battere quel sentiero e dal metter piede nell’Illiria, sebbene per le molte predizioni de’ tempi andati ritenessela indovina. Ora, mentr’egli stavasi deliberando1 se, gettato un ponte sopra il fiume Sao, valicarlo dovesse, o con barche insieme unite procurarne il transito alle milizie, Costanzo mandagli Filippo duce prudentissimo ed uno de’ più elevati in grado, onde sotto finta di pacifici colloquj ed accordi osservassene accuratamente le truppe, indagasse i divisamenti di lui intorno al governo della guerra, e quali strade e’ pensasse calcare. Filippo, non dilungatosi ancor molto dal campo, s’avviene a Marcellino, personaggio autorevolissimo appo il rivale, ed avviansi di compagnia ad eseguire la mandata. Magnenzio, ragunato l’esercito, ordina a Filippo di manifestare il motivo di sua venuta, e questi allora voltosi alle truppe: Non convenire, disse, a Romani sudditi l’imprender guerra contro de’ Ro-



  1. Poco mancò che non venisse fatto a pezzi dalle truppe. Vedi Zonara, tomo II, edizione parigina. — Vita di Costanzo.