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lesse tra gli ornamenti in special modo l’anello: le donne in ambedue i paesi sfoggiarono nella varietà e quantità di essi: gli uomini portarono anelli fino a coprirne tutte le dita: si fecero anelli per sigillare con gemme incise, in cui l’arte greca rivelò tutta la grazia e finezza possibile; si videro anelli parlanti ov’erano simboleggiati sia gli attributi di Venere o quei di Cupido, sieno parole od emblemi d’amore; portarono anelli anche i bambini, e si posero anelli alle dita degl’idoli: si ebbero anelli gemmati di ogni sorta, e ve ne furono anche certi dove era inserito un cristallo naturale adamantino che serviva nei festini per scrivere sopra i bicchieri di cristallo il nome di coloro a cui si faceano brindisi; si portarono anella di grandezza smodata, anelli vi furono per ciascun giorno della settimana col nome del giorno inciso sì che potessero servire da calendario, anelli leggieri per l’estate, anella gravi per l’inverno, come se alcune gramme di più o di meno valessero ad alleviare il caldo ed il freddo!

Spesso degli antichi anelli si veggono molti che hanno alcun pregio quanto all’arte dell’oreficeria; ma in genere si può affermare che sì negli anelli etruschi come nei greci e ne’ romani il pregio maggiore sta nelle gemme incise.