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Quarta. 415

cagionato uno sforzamento tale, che gli abbia resi incapaci di poter rendere il dovuto frutto nella nuova stagione, e che per conseguenza questa debba essere per la parte loro mancante di tal necessario prodotto; onde io non posso arrecarmi a consigliar nessuno di prevalersi di questo comodo in terreno secco e arido, se non in congiuntura di dover promuovere la vegetazione dell’autunno, quando mancano le necessarie pioggie nel mese di Settembre, per far che l’inondazione supplisca alle loro veci, ancorchè la creda opportuna anche nel sopraddetto tempo in terreno grasso e fertile di natura, per il nutrimento delle vacche lattanti di cascina; perchè l’umido naturale, o sia grassezza di questo terreno resiste, e mitiga il calor del sole, ciò che non puol fare il secco ed arido di natura, e però in questo l’erba vi granisce, e piglia sostanza, ed all’opposto nell’altro, per mancanza dell’umor nutritivo della terra, resta il prodotto suo in questo tempo insipido, perchè è privo di quel sugo che gli da il sapore, e la virtù nutritiva.

Quando cade al suo tempo la pioggia nel mese di Settembre, e che va asciutto quello d’Ottobre, il terreno riposato e rinvigorito dal calore dell’estate, appena ch’è inumidito, somministra l’umor vegetativo alle radiche dell’erba, e al seme che deve nascere, e viene rivestito di tale abbondanza di pastura, ch’è sufficiente a supplire anche al bisogno dell'inver-


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