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Quarta. 405


In secondo luogo, perchè i medesimi crini prima, che i Polledri siano rimessi in stalla hanno tutto il tempo necessario per ricrescere più belli, e più forti, e però anche meno sottoposti a strapparsi quando sono sotto il pettine.

Il terzo, è l’utile che di essi si ricava con l’impiego loro dove occorre.

E finalmente, perchè restando il collo di essi privo, non poco giova a mettere in vista la proporzione e finezza dell’incollatura, e della testa, (ch’è la maggior prerogativa di risalto nei Cavalli) ed il difetto di essi; cognizione, che dà luogo all’emenda nei nascituri, con la riforma dell’uno, o dell’altro genitore, dal quale viene il difetto originato, o con un diverso accopiamento di essi, quando questo sia bastante a produrne la correzione; essendo sottoposto a sbaglio quel giudizio che si forma, quando resta coperta all’occhio la vera struttura di esse dai crini arruffati, e mal propri, come gli hanno sempre in quest’età i Polledri di razza salvatica.

S’ingannano, al parer mio, quelli che apprendono per troppo tormentosa l’azione del ferro infuocato che imprime il merco, e che si danno ad intendere che sia di troppo strapazzo il doverli gettare a terra; ma se faranno riflessione che non può seguire un’impressione visibile e stabile, senza che la parte


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