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386 Parte

timonio della quale in appresso si farà la descrizione.

Non minor premura deve aversi di soccorrere i lattonzoli dal pregiudizio che apporta loro la mancanza del latte, per impedire che divengano ammalati, e così scansare di doversi prevalere dell’arte medica perchè è troppo fallace per mancanza di quella cognizione ch’è necessaria per conoscere la causa del male, e quale sia il rimedio ch’egli richiede, in specie in animali privi di ragione, e che sono incapaci d’indicarlo, e perchè ancor che l’una e l’altro sieno cogniti, non è possibile l’applicazione nei lattonzoli, a motivo dell’età loro troppo tenera, e negli adulti a motivo della selvatichezza e della loro indocilità, poichè obligati a soffrirla per forza, lo strapazzo che questa cagionerebbe loro, sarebbe peggior del male.

Nè pigliano sbaglio senza dubbio quei Custodi che non s’arrecano a separare il lattonzolo dalla madre finchè lo vedono puppare, perchè non sanno che il latte che seguita a dare la Cavalla pregna gl’ultimi quindici o venti giorni prima che lo perda affatto, non è più nutritivo, ma acquido e senza sostanza, pregiudiciale, e dannoso; e però smagrisce, e va a male il lattonzolo, e allora indebolito dal già sofferto patimento, non è più in grado lo stomaco suo di resistere allo sconcerto che in esso cagiona la mutazione del cibo secco, per esser di troppo


diver-