Pagina:Dell'obbedienza del cavallo.pdf/368


Quarta. 341

go le opinioni diverse che vertono sopra l’età, in cui devono esser messi in opera li stalloni e a frutto le Cavalle, e sopra la quantità del numero delle seconde che deve esse assegnato ai primi; ma essendo egli privo di tal facoltà, inutile è ogni discussione; però è forza di pensar solo a secondare la traccia della medesima natura per assicurarsi di non sbagliare.

Di diciotto mesi tanto i maschi che le femine cominciano ad andare in amore, come lo dimostra il vedersi alle volte, benchè di rado, figliare delle Polledre di tre anni non compiti; e però i maschi giunti a quest’età devono separarsi dal branco delle femine, per impedire che non divengano viziati.

Nelle vacche gentili di cascina che sono di natura più fertile delle Cavalle, e che non portano che nove mesi, di due anni vanno a toro, e di tre non compiti figliano senza più dismettere, ed in quest’istesso tempo che scrivo ne ho vedute nella cascina figliare tre che non hanno compito i due anni con somma felicità; questo però è uno sforzo straordinario della natura che corrisponde a quello che fanno le Cavalle quando figliano di tre anni; ma quando ciò segue sì nell’una specie, che nell’altra, se non è assistita con il governo tanto la madre, che il prodotto, non va esente nè l’una, nè l’altro da un gran patimento, per-


chè