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Quarta. 317

pastura di estate, è in libertà dei guardiani di farle pasturare, dove più lor piace; la medesima cascina è corredata della caciaja, e di ogn’altro suo bisognevole, sì per il ricovero dei vitelli che si allattano, tanto che siano in grado di mandarsi al macello, che per quello dei majali che s’ingrassano con la scotta che avanza, fatte le ricotte.

Nel mezzo di queste due fabbriche vi è situato un Palazzo, che serve ai ministri, e superiori, e di ritiro al Padrone, quando si porta alla Caccia, o a vedere la sua razza.

Non molto distante dalla scuderia vi è una polla d’acqua perenne e abbondante, murata in figura d’una torretta, che getta a guisa di fonte, e che mantiene pieno sempre il canale, pure murato, che la circonda al di fuori d’acqua che sempre corre: ed un’altra polla più vicina, pure abbondante, situata in un rialto murata a similitudine di cisterna, che con un argano, per mezzo di canali somministra l’acqua per il bisogno nella scuderia e nella cascina, e a due orti che in faccia al palazzo mettono in mezzo la mandria descritta di sopra, che serve per far la rassegna, e le altre funzioni indicate.

Nel contorno più basso di questo territorio vi sono le praterie, che restano sott’acqua tutto l’inverno, interrotte dai canali dello scolo dell’acque, che hanno l’accesso per mezzo


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