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Terza. 277

dente di rincrescimento; ed il Cavaliere pure deve avere la spada prima di montare a Cavallo.

Situato che sia in sella così, si faccia dare allora il dardo, e ponga il calcio suo sotto la coscia destra, in forma che venga a restare l’asta tra il sedere e l’arcione della sella, e la punta sopra quello di dietro sollevata in aria, in maniera che si possa pigliare con facilità con la mano quando fa d’uopo; accomodato il dardo al suo posto, si faccia porgere la lancia, e così armato con faccia seria, e ardita insieme, si presenti alli spettatori, e vada a prendere il suo posto.

Prima di mettere il Cavaliere armato in azione, credo che opportuno sia di dar conto di come devono essere messe in opera le armi sopraddette quantunque facile sia il comprenderlo; dirò dunque ch’è regola generale di mettere in opera, prima (per disfarsene) le più incomode ed incerte, e riserbare all’ultimo quella, ch’è più sicura, e meno sottoposta a fallire.

Per quello poi che riguarda la destrezza ed il garbo di maneggiarle, non si richiede in esse niente di più di quello che si è detto nella descrizione dell’aria della lancia, non potendosi mettere in dubbio, che la grazia e disinvoltura di tutte le azioni del Cavaliere quando è a Cavallo, dependa unicamente da conservar sempre intatta la positura che si è fissata


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