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so terra, ed appoggiato, come se fosse un puntello da quella dell’auriculare, per impedire che possa dare in dietro e fare abbassare la punta alla lancia, ed è anche necessaria una tale scioltezza di mano, perchè nel tornare in su possano le medesime dita rimettersi nella loro primiera situazione.

Nel pigliar che fa il Cavallo la scappata convien prima d’ogn’altra cosa portare alquanto in fuora il calcio della lancia per non urtare nella coscia nel far l’aria, e per ottenere l’intento con grazia s’alzi il medesimo con prestezza circa a tre dita, e nell’istesso tempo con disinvoltura si pieghi un poco in fuori senza che il restante della lancia si apparti dal suo posto, e di lì dia immediatamente esecuzione a quell’aria che più li piace con il metodo sopra descritto, e questo si faccia quando il bersaglio sia l’anello.

Ma quando sia di mestieri di prevalersi di tutte le armi sopraddette, come segue nel giuoco delle teste, conviene primieramente che il Cavallo sia armato con le pistole caricate solo a polvere collo stoppaccio puro, o ripieno dentro di un pezzo di legno a guisa di palla, quando la testa che deve servir di bersaglio non sia situata in luogo che il colpo di pistola non possa pregiudicare a nessuno delli spettatori, che in caso diverso non converrebbe azzardare di mettere in scompiglio lo spettacolo, con qualche acci-


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