Pagina:Dell'obbedienza del cavallo.pdf/287


Terza. 259

ne secondi l’azione del Cavallo, affinchè nei punti dove cadono le mutazioni, vi cada anche la cadenza, perchè non potendo il Cavallo far cambiamento d’azione alcuna senza un arresto o sospensione che interrompa quella ch’è in opera, come si è veduto a suo luogo, torna bene che in tal punto la cadenza dia segno al Cavaliere dell’arresto, e tempo al Cavallo di darli esecuzione; poichè appunto questo facilita la figura, ed alla medesima dà il risalto maggiore, e piacere alli spettatori.

Qui sotto darò l’esempio d’una figura semplice, per facilitare l’intelligenza dei giovani che non hanno mai veduto simili spettacoli, che potrà anche servir loro di modello e di norma per comporre da per loro delle più composte e difficili.

Si formi un quadrato simile a quello ottangolare che io ho proposto nel Capitolo antecedente, tagliato per mezzo dalle due linee che s’ intersecano nel centro, colla sola differenza, che in questo, vanno tagliati gli angoli in tronco, in vece di farlo con la curva sprolungata detta di sopra, solo abbracciando in avanti quel terreno ch’è necessario ai piedi di dietro del Cavallo, per potere abbandonare la linea in cui si trovano, ed occupare l’altra, perchè possa egli trovarsi in linea retta sopra la medesima in faccia all’altro Cavallo, ch’è situato sopra l’angolo opposto, come si vedrà in appresso.


Kk 2 Ne