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Terza. 231

ciò, ed una riprova che non ammette replica.

Quindi è che io mi sono trovato obbligato di appigliarmi a far formare alle azioni del Cavallo un quadrato ottangolare, in vece della volta sferica, con tagliar gli angoli del medesimo con una piccola curva sprolungata e ovale, che ne inganni l’occhio, e la faccia apparire sferica; la facilità, la giustezza, lo sfarzo ed il garbo con cui viene eseguita tal figura, mi ha tolto il dubbio d’essere ingannato.

In tal quadrato dunque cadono otto punti di sospensione, stante la diversità, benchè piccola, che corre dalle linee rette che formano il quadrato alle curve che tagliano gli angoli per il diverso equilibrio del peso, e della diversa azione dei piedi, che portano seco anche un diverso moto dell’azione più sciolto nelle prime, e più rattenuto nelle seconde, benché impercettibile all’oculare inspezione; cade il primo nel terminar la prima linea del quadrato, dove ha principio la curva, ed il secondo dove ha termine la medesima; e principio la seconda linea del quadrato, e negli altri angoli cadono i rimanenti.

La chiamata della linea retta del quadrato e della sospensione, è l’istessa della già additata sopra, nell’esecuzione della linea retta, e della sospensione, e quella della curva non differisce da quella della figura laterale, parimente che nella maggior libertà della mano di fuora, dopo


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