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226 Parte


Non hanno, come si è veduto al Capitolo primo, parte prima, nell’analisi della costruzione della macchina, attività alcuna le gambe del Cavallo di sostenere, nè di secondare con la pendenza dalla parte laterale il peso, nè l’ondulazione sua; e però la potenza motrice si trova in obbligo di supplire all’insufficenza delle medesime, e all’incomodo che glie ne proviene, col moto progressivo per quanto può in avanti, con limitar al peso l’ondulazione, facendo abbracciare ai piedi minor estensione di terreno, e con ricevere dalla mano del Cavaliere l’aiuto sopraddetto.

Dopo tal premessa, facile è il comprendere, quale debba esser la chiamata che obbliga la potenza motrice a formare la figura laterale sopraddetta; seguito l’arresto, la tirata della mano di dentro dia alla potenza motrice il segno di porre la macchina in linea laterale, e la resistenza dipoi d’ambedue le mani eguali li dia quello del nuovo arresto; allora con la tirata a se della redina di dentro, e la lasciata di quella di fuora indichi alla medesima potenza motrice la piega del collo, e della testa da questa parte, indi con l’appoggio della gamba di fuori il Cavaliere li dia il segno d’aggravare del peso il piede di dentro d’avanti, ed il suo diagonale di dietro, per sgravare gli altri due diagonali, e con il tocco della lingua quello di dar moto alla macchina, e con il sostentamen-


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