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Terza. 115

può esser riputata per principio dell’azione del galoppo, nè della corvetta la ripresa, che dispone la macchina per metterla in grado di poter dare esecuzione alle operazioni sopraddette, ciò che segue anche in noi, ed in tutti i corpi animati, sì quatrupedi, che bipedi.

Quanto è grande la difficoltà d’incontrar Cavalli che abbiano disposizione alla corvetta, e al salto, altrettanto è facile la chiamata di quelle operazioni per la ragione ch’è necessario, che il Cavallo sia dotato della specifica attività per poterle eseguire.

Il dovere essere eseguita la ripresa a piè pari da un Cavallo che vi ha tutta la disposizione, fa sì che l’impulso della sola tenuta di mano con le redini eguali, simile a quella che fa eseguire la ripresa del galoppo, sia sufficiente per additare alla potenza motrice l’esecuzione, anche di quella della corvetta e salto. La sorta nell’istesso tempo della medesima mano, la obbliga a sollevare la parte d’avanti, come fa nel galoppo, e la ceduta dipoi della medesima proporzionata alla quantità del terreno che deve abbracciare, unita al tocco di lingua o voce gli fa dare alle gambe di dietro l’urto della vibrazione del peso della macchina, che deve formare il primo tempo della corvetta e del salto, e la ripresa della medesima che arresta le gambe d’avanti, nell’atto che toccano terra dà tempo e ajuto a quelle di dietro, perchè possano eseguire il se-


con-