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Terza. 209

eguali a prescrivergli la quantità dell’estensione del terreno che deve fare abbracciare ai piedi.

E siccome l’abbracciare più e meno terreno porta seco anche maggiore e minor vivezza di spirito, così la tenuta di mano che regola l’estensione del terreno, contribuisce anche in certa maniera a dar regola alla proporzione della vivezza che richiede quella ch’è messa in opera; e quando questa ecceda, con la voce piacevole e lusinghevole, che si fa con le labbra, si corregge, ed essendo mancante, con la voce più risentita.

Quindi è, che la maggior tenuta di mano fa formare alla potenza motrice il passeggio sul passo sostenuto e sul trotto, a seconda della disposizione del Cavallo, e la tenuta minore passo castigliano; una scioltezza maggiore di mano gli fa eseguire il passo, il trapasso, il trotto, e il portante, (quando sia il Cavallo di tal natura) accompagnata dal tocco più o meno forte di lingua, a seconda del bisogno e dello spirito del Cavallo.

Richiedendo l’azione del galoppo una disposizione e azione diversa dei piedi, conviene che il Cavaliere s’assicuri prima di far la chiamata, che la macchina sia nella dovuta disposizione, perchè altrimenti non potrebbe esserli data dalla potenza motrice esecuzione, almeno nella sua giustezza poichè a voler che il galoppo sia eseguito sulla mano destra,


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