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Terza. 197

gni linea lo fermi, e fattoli dipoi tagliar l’angolo, nuovamente faccia l’arresto, e ripigli in seguito la linea, e con questo metodo gli dia termine, e cambi mano nella forma che taglia gli angoli, per eseguire un altro quadrato alla parte opposta, e quando s’appigli ad eseguire una linea nel diritto, faccia delle parate di tanto in tanto, per non affaticar troppo lo scolare, e darli tempo di ritrovarsi a Cavallo, e di pigliarvi franchezza.

A proporzione poi del profitto, ch’egli fa, passi a fare eseguire al Cavallo le prime lezioni, che li furono fatte fare quando era Polledro con la testa, e con la groppa al muro per dirozzare l’elasticità dei legamenti suoi, additate nel secondo Capitolo della parte seconda, con l’avvertenza di cominciar sempre dalle più facili, ed indi passare alle più difficili.

Ed a seconda che s’accorge che lo scolare piglia fermezza, li faccia scorciare in mano la redina della briglia, che regola l’azione, tenendo sempre sciolta quella della parte opposta, perchè cominci ad avere parte anch’esso con una piccola tenuta d’essa nella chiamata, che in breve tempo sarà in grado di poterlo fare con tutte due le mani, a seconda del bisogno, e così s’avvezzerà ad agire con le mani separatamente l’una dall’altra, ed a poter dare gli ajuti contra-


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