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164 Parte

dall’arresto; quindi è, che nella sopraddetta lezione ne fo fare l’arresto ad ogni termine d’azione, prima di dar principio all’altra, sì perchè così lo richiede il meccanismo della macchina, sì perchè resti al Polledro tutto il tempo che ha di bisogno per prepararsi all’esecuzione, e li resti questa più facile, e s’avvezzi insieme all’arresto tanto necessario per l’esecuzione delle azioni del Cavallo di maneggio, come si vedrà nella terza parte susseguente.

Risvegliata e accresciuta nei legamenti tutti della macchina, con l’esecuzione dell’azioni suggerite dall’arte e sopra indicate, tutta quella maggior elasticità, di cui i medesimi sono suscettibili, non manca per dar compimento all’opera del Cavallo di maneggio che l’esercizio delle medesime, che li faccia acquistare quell’abito, che rende loro stabile e fisso un tale acquisto, e facile e connaturale al Cavallo l’azione.

Giunto pertanto il Polledro al segno di prestarsi obbediente alla chiamata dell’ajutante che ha sopra con le corde da terra, devono esser queste tolte via, e lasciato in libertà all’ajutante, perchè col solo ajuto del Cavallerizzo da terra (quando pur bisogni in questo principio) maggiormente si confermi in tale obbedienza, e possa dipoi da se senza ajuto alcuno tenerlo in esercizio nelle medesime, finchè non vi ha fatto l’abito sopraddetto, che dia compimento all’opera.


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