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156 Parte

pito che abbia ciò che si vuole da lui, immediatamente che sente la chiamata della voce, solleverà e tornerà a sollevar la spalla, quante volte vorrà chi lo chiama, e con piacere e senza difficoltà.

Intesa che abbia la posata, potrà farli fare senza levarlo dai pilieri lo sparo del calcio col pungerli con il pungicarello la groppa, e nell’istesso tempo darli la voce ohp pronunziata con prestezza, ed imperio; egli da principio tirerà il calcio con rabbia, e per vendetta, ma ciò nonostante convien subito correre a farli carezze con darli un poco d’erba, e con lusingarlo, fregarli la testa con la mano, e nell’istesso tempo con la voce piacevole e accarezzante, tanto che abbia capito ciò che si vuole; si richiami dopo con più dolcezza col solo toccarlo senza pungerlo, e con la solita voce, e se mostra d’obbedire basta per tornare a farli carezze e per rimandarlo in stalla contento, come è necessario; che così in poche volte alla sola voce ah ah ahp solleverà la spalla e al sentir l’ohp farà lo sparo.

Si levi allora dai pilieri, che altro non sono che due pali piantati in terra in poca distanza lontani l’uno dall’altro in linea paralella, ai quali si legano i venti del cavezzone per tenervi legato il Cavallo, in forma che possa restare situato in mezzo ad essi sicuro di non poter urtare nell’azione in nessuno di essi; deve esser


egli