Pagina:Dell'obbedienza del cavallo.pdf/181


Seconda. 153


Il Polledro non assuefatto ad una tale azione, volontarioso di eseguire la chiamata si accinge subito ad alzare la testa per spingnere il peso sopra delle anche, dandosi ad intendere di facilitare così l’esecuzione, ma con inganno; perchè a volere che le gambe di dietro possano agire con puntualità e franchezza in un’azione, che non ammette ondulazione supra di esse (dove dovrebbe seguire, perchè l’azione fosse sciolta e libera, come la progressiva) è necessario, che sieno scariche, e non aggravate del peso; essendosi veduto che tutte quelle che sono aggravate di esso sono incapaci di agire sì in avanti che in dietro; e però in quest’azione ha più luogo il moto elastico, che l’ondulante, ed a quest’effetto ella viene eseguita con tre piedi sempre in terra, nel tempo che quello a cui tocca, dà esecuzione alla sua, come si è veduto nella descrizione del moto.

E da questo prende origine quella difficoltà ed impossibilità di farlo, che a suo mal grado incontra il Polledro, ed è il motivo della disperazione in cui egli dà, se viene obbligato dalla forza o dal castigo; e però nel Capitolo antecedente ho insegnato il modo di metterlo in grado di prestarsi all’esecuzione senza incontro di difficoltà alcuna, al che mi rimetto per non far repliche inutili.


V La