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Quindi è, che egli è dotato di una particolar forza motrice, interna, diffusa in tutte le sue parti che ha un non so che di analogo ad una tal quale specie d’intelligenza, per cui volontariamente si determina più tosto ad un’azione che ad un’altra, e si presta a secondare la volontà del Cavaliere che li viene indicata con la voce, o con altro segno della mano o piede, come vedesi nei Cavalli ammaestrati, e per cui non solo concepisce avversione a chi lo incomoda, infastidisce, o tormenta, ma anche si difende per quanto può dal castigo, in specie quando gli è dato a torto, e piglia timore di esso, e si corregge quando se lo è meritato; e viceversa prende propensione, e dimostra docilità verso chi lo accarezza, e lo tratta amorevolmente, e verso chi lo governa, e li fa del bene, che io chiamerò da qui avanti or col nome di spirito, ed or con quella di potenza motrice, per sola comodità di esprimermi, lasciando ai filosofi d’indagare con le loro ricerche metafisiche la sua vera natura, per esser questo totalmente alieno dal mio proposito.

Se l’indicata stabile e forte figura della costruzione delle gambe d’avanti, e quanto si è detto di sopra, e le diverse figure angolari, delle quali sono farmate le gambe di dietro, meno robuste delle prime, perchè flessibili, e molleggianti, e però altrettanto attive per spingerne più e meno il pose sepra quelle d’avanti, e vibrarlo in aria a seconda del biscgno, non fosse bastante a convincere che le prime sono state destinate dalla natura per ba-