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Seconda. 135

zione del medesimo galoppo con il piede di dentro, e sia per conseguenza falsa, e fuor di regola; onde per por riparo al difetto di esso convien correggere prima quello del trotto, sicuro, che se il trotto sarà eseguito in regola, anche il galoppo sarà giusto, per l’istesse ragioni addotte.

E però, subito che si vede che l’azione del trotto è raminga ed irresoluta, non può mettersi in dubbio che sia cominciata con il piè di dentro, all’apposto di quello che richiede la volta; onde in vece di chiamare il Polledro da questo al galoppo, s’interrompa l’azione con pararlo, per dar luogo alla potenza motrice di correggere il suo difetto nella nuova ripresa, e se dopo avere tentato così più volte l’emenda, riesce inutile, si obblighi allora ad eseguire la ripresa con maggior prontezza fino a farlo scappare, per accrescere all’azione l’incomodo e la difficoltà che porta seco l’irregolarità, e così impossibilitargliene l’esecuzione, ed obbligarlo ad attenersi alle regole del meccanismo, che sono esenti da ogni incomodo, facendo battere il frustone in terra dall’ajutante, girarlo per aria, e bisognando far battere con esse il Polledro sulla groppa.

Cominciata, che sia l’azione del trotto con il piè di fuora, a seconda del meccanismo, per poco che sia sollecitato da vantaggio il Polledro passerà immediatamente dal trotto al galop-


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