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Sesto: che in linea retta, è in arbitrio del Cavaliere di farla eseguire su quella mano che più li piace.

Settimo: che nella linea retta, il peso della macchina deve esser sostenuto in egual porzione da tutti quattro i piedi con la distinzione che comporta l’indole della costruzione loro particolare, e specifica.

Ottavo: che nelle curve il piede di fuora d’avanti, perchè è sopra il circolo più grande, deve essere sempre il primo a cominciare l’azione, e mai il piede di dentro, (che farebbe errore contro la legge del meccanismo,) e non solo deve abbracciare maggior quantità di terreno, ma deve essere anche più scarico di peso di quello di dentro, che per essere sopra il circolo più piccolo deve abbracciarne meno dell’altro, a seconda che comporta la proporzione, e la differenza dell’uno e l’altro circolo, e deve sostener maggior peso.

Nono: che in esse i piedi di dietro devono secondare il respettivo loro piede d’avanti, sì riguardo alla quantità del terreno che devono abbracciare, sì riguardo al maggiore e minor peso che devono sostenere, a seconda però sempre della loro indole naturale con la dovuta proporzione.

La cognizione di tali principj, che pigliano origine dalla legge del meccanismo della macchina, e che però devono essere inviolabil-


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