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tempo fare ogni possibile per togliere alla fantasia del Polledro una sì pregiudiciale impressione con la solita piacevolezza e sofferenza: unico espediente, che abbia attività, come ho detto sopra, di superare i difetti che provengono da sospetto, poichè facendoli temere il male, anche dove non è, il castigo conferma il Polledro in tale opinione, più tosto che distornarlo da essa.

Finalmente per rendere compito del tutto l’impegno preso di rendere il Polledro in stato di potere andare incontro con presenza di spirito, e con la dovuta fermezza a qualunque nuovità che possa pregiudicare, e servire d’ostacolo a quella mansuetudine e docilità con cui deve prestar cieca obbedienza al voler del Cavaliere in qualunque occasione e riscontro, lasciata libera la mattina alle funzioni fin qui descritte, possono il Garzone, Cozzone, e Ajutante prevalersi (per poter ottenere più presto l’intento) del restante del giorno per farlo assuefare al suono della tromba, e del tamburo, allo sparo del mortaletto, della pistola, e del fucile, a vedersi sventolare attorno e d’avanti agli occhi la bandiera, ad aprire e serrare in faccia, di dietro, e dalle parti l’ombrello, perchè non ne abbia paura nel caso di doversene servire quando uno vi è sopra, a vedere finalmente il fuoco acceso, accostarsi ad esso, e passarvi anche coraggiosamente e con franchezza sopra, senza titubare.


S’è