Pagina:Dell'obbedienza del cavallo.pdf/120

92 Parte

tanto, che perda il sospetto, ed in seguito perdutone il sospetto appuntargliela, e lasciargliela addosso per tutto quel tempo, che si tiene in riposo e finchè non si volta alla mangiatoja.

E allorchè la sella, o bardella non li reca più apprensione se ne gli accosti adagio adagio una punta di essa in mezzo dei crini del collo, e con essa grattandolo si faccia sdrucciolare sino sul dorso sempre agitandola in su, e in giù, come si fa con la striglia, indi con maniera li si levi da dosso, e fattagliela di nuovo anusare, si rimetta al suo luogo, e si volti il Polledro alla mangiatoja. Si continui così per qualche giorno, tanto che ne perda affatto ogni sospetto, che allora può apuntarsi con la cigna sol quanto basti a non poter dar la volta, ed andarli sotto la pancia, in caso che il Polledro si movesse, o facesse qualche spaglio, e può tenerlisi addosso tutto il tempo che si tiene alle colonne.

Ridotto a questo grado può consegnarsi allo scozzone, perchè lo assuefaccia a portar l’uomo con l’istesso piacere che ha di averlo intorno e di essere da lui accarezzato; il che riuscirà con somma facilità quando sia tenuto quel medesimo metodo che lo ha reso affezionato al garzone che lo custodisce, fin’ora descritto.

E per ottenere un tale intento, lo Scozzone si faccia cavar fuora dalla stalla il Polledro armato solo con la cigna, e con la briglia o fi-


let-