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Seconda. 89

la sua obbedienza viene ricompensata dalla carezza con l’offerta dell’erba, e dalla ceduta del vento della cavezza che seconda il suo intento, perchè lo libera dalla suggezione che l’incomoda, e li fa comprendere che da se stesso si procaccia il male, non venendogli cagionato da chi lo tiene; e ne averà di ciò una conferma, se nel darli l’erba, riesce al garzone con stender la mano ed il braccio adagio adagio di arrivare a grattarli la testa verso la fronte, (non dico verso del muso perchè vi sono di quegli che sono gelosi di esso) e molto meglio se arriva a poterlo grattare in mezzo al crine, dove tutti i Cavalli, ma in specie i Polledri, hanno sempre un gran prudore, e per conseguenza molto piacere provano nell’essere grattati, come ad evidenza lo dimostra lo stender che fanno del collo in tale atto.

Non v’è certo, cosa che sia più efficace per far perdere al Polledro il sospetto che ha dell’uomo, quanto il grattarlo; poichè un tal benefizio lo convince col fatto, dell’errore in cui egli è, e però quanto più presto riesce al garzone di metterli la striglia addosso, tanto più presto se lo affeziona, di maniera che, in vece di sfuggirlo, egli medesimo va in cerca di lui, e desidera d’averlo sempre intorno; onde si lascia fare dal garzone tutto ciò che vuole, e taluno li si affeziona in forma, che arriva a rallegrarsi e mettersi in moto, per andarli incon-


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