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corresse di dare in dietro possa scorrere senza far resistenza, ed esimere così il medesimo, dall’impegnarsi di tirare a strapparlo con pericolo di farsi male, e d’incitare anche gli altri a fare il simile. Se le guardie di giorno devono star sempre vigilanti e pronte ad accorrere dove richiede il bisogno, molto più lo devono fare la notte ch’è più sottoposta agli sconcerti.

Nel tempo che si fanno girare alla volta, non torna male raccomandare al palo ch’è in mezzo ad essa, l’estremità del vento della cavezza, in forma che possa girare senza avvoltarsi al medesimo palo, tenuta con la mano alta, (perchè non possa sdrucciolare a basso,) da un garzone, nel tempo che un altro regola il Polledro, con tenere il restante del vento della medesima cavezza raddoppiato in mano, per poterlo allentare quando bisogna come si è detto, o lasciarlo andare del tutto quando più non può resistere da se allo sforzo del Polledro, acciò venga gastigato dalla botta che riceve per la resistenza improvisa del palo, allor che credeva di essere restato libero, e per cui conoscendo, che i suoi sforzi non solo li sono inutili, ma anche pregiudiciali e dannosi, perda così la speranza di poter ottenere da essi il suo intento; in questa forma s’induce dipoi ad obbedire, ed a cedere, subito che sente tirarsi, tanto più se


la sua