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Seconda. 83


Adattati che si sieno a mangiare il fieno, (ciò che segue subito, quando sono presi in questa maniera) nel tempo che si mandano a bere, si metta loro nella mangiatoia una porzione di semola, perchè si assuefaccino a mangiare anche questa. Chi poi ne rimette un solo lo proveda della compagnia di qualche Cavallo fatto, e se possibile è, di Cavallo avvezzo a stare in branco in campagna, ch’è più al caso: ed ottima cosa anche è, che un tal Cavallo, (quando i Polledri sono molti) sia lasciato con essi, perchè serva loro di guida, in specie nell’entrare in stalla, dove da principio mostrano difficoltà.

Giunti a questo segno devesi tirar loro con destrezza il laccio al collo, per potere metter loro una cavezza di corda col vento lungo, perchè si possano tenere e regolare più facilmente, e perchè quando si legano alla mangiatoia (passato il vento nei buchi, che in essa sono a quest’effetto) si possa dipoi questo fermare al palo che regge il battifianco, e possa sciogliersi con facilità dalla corsìa, sempre che occorra, senza rischio alcuno del garzone.

Deve però avvertirsi, che una tal cavezza sia eseguita in forma, che non possa mai serrarsi, per quanta forza faccia il Polledro, per esimerlo da scorticarsi il muso, come seguirebbe se si potesse stringere; il che renderebbe inutili tutte le premure, e precauzioni sopra ad-


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