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128 nell'azzurro


Il cinghiale aveva urlato come un dannato, si era messo a correre fuori della capanna, attraverso massi, siepi e burroni, trascinandosi dietro la botte ed Ardo: e Ardo l’aveva seguito volentieri per lungo tratto, l’aveva lasciato libero solo allorquando s’era sentito rotolare sulla china della montagna.

Allora, naturalmente, la botte aveva finito con lo sbattersi contro un masso e sfasciarsi: Ardo ne uscì tutto pesto, malconcio, ferito, sanguinante, con la febbre nell’anima e nel corpo, ma ne uscì.

Ringraziò Iddio e prese la via verso lo stazzo di suo padre.