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una terribile notte 111


nell’ombra... Ardo ebbe più paura di lei che della morta; rientrò nel cesto e mormorò:

— L’ho preso... Tiratemi su.

Andriana non rispose subito, e la risposta che diede fece gelare il povero ragazzo.

— Metti l’anello nel cesto... io l’esaminerò... puoi esserti sbagliato... poi rimanderò il cesto e risalirai.

— Oh, mamma mia — disse Ardo fra sé — sta a vedere che l’idea di questa ladra è di pigliarsi l’anello, poi richiudermi qui dentro, per tema che io sveli la sua cattiva azione, come certamente farò. Me ne infischio io del suo formaggio.

— Ma se non ne aveva altro di anello! — esclamò a voce alta.

E lì cominciò una seconda disputa; Andriana voleva vedere prima l’anello, adducendo mille ragioni che non reggevano punto. Ardo diceva:

— Vengo anch’io! Se l’anello non è quello, ridiscenderò.

Andriana lo minacciò di richiudere la tomba. Ardo si mise a gridare a squarciagola... Andriana diventò furente; lasciò calare la corda, richiuse la tomba e se ne andò!

Ardo gridò lungo tempo, chiedendo aiuto e misericordia, gridò come un dannato, finché ebbe fiato, ma nessuno comparve, nessuno sarebbe mai