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— Può darsi: com’è mezzo matto, quello lì, se sa che lei si sposa, farà pazzie. Ma è meglio che non le faccia. Perchè lei ormai è come sposata. Anzi, bisogna che lei sia prudente, adesso, perchè le parenti della morta sorveglieranno ogni suo gesto. E bisogna farli bene, dunque, questi maccheroni, e condirli bene; se no le parenti diranno che lei è una cattiva massaia.

— Taci, taci; mi soffochi.

Mikedda osservò che bisognava comprare anche la frutta perchè in casa non c’erano che mandorle e fichi secchi; e andò da un Milese che aveva delle arancie e le pagò come fossero d’oro. Non bisogna guardare alla spesa in certe occasioni. Al ritorno, nel passare davanti alla porta di zio Taneddu le parve di sentire il lamento della malata ed entrò per vedere.

Nel cortiletto che precedeva la casupola, recinto di alti muri, la pioggia aveva formato uno stagno sul quale galleggiavano stoppie e immondezze: l’acqua penetrava anche nella piccola cucina desolata. Mikedda pensò alla sua padrona Nina, che rimetteva in ordine la casa dei Mura, e volle imitarla: — i padroni coi padroni, i servi coi servi: — cacciò via l’acqua con la scopa, mise gli sgabelli lungo la parete; poi salì una scaletta di legno che c’era in