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— Si vedano o non si vedano è lo stesso.
— Cosa vuoi dire, idiota?
Egli non rispose subito, questa volta.
Abbassò molto la testa sul petto e si toccò i bottoni della giacca, si frugò in tasca, si palpò le braccia e i fianchi: non riusciva a trovare le parole adatte ad esprimere i pensieri che in quel momento gli si aggrovigliavano nella mente: no, non è una cosa egualmente facile capire le cose e spiegarle.
— Ecco, io dico, a mio parere, che bisognerebbe lasciar fare a ciascuno quello che vuole. Tanto è lo stesso; quello che si vuol fare si fa. La donna è fragile, e anche l’uomo. Siamo tutti fragili. Non importa nulla, neppure la coscienza, che è nulla anch’essa. Si vive, si muore; si fanno tanti sforzi per riuscire a questo, per privarci di quello, e poi si muore. E se quei due ragazzi si vogliono amare e si vogliono sposare, perchè volete voi impedirlo? E lasciate che si amino, e lasciate che si sposino.
— Signore Dio mio, chi può ragionare con te? È questo l’aiuto che dài! Vattene adesso, va.
Ma egli restava lì, un po’ desolato.
— Aiuto? È che noi non possiamo far niente. Cosa si può fare?