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minciare la vita, andare a scuola, come Gavino, diventare un uomo ricco e rispettato. Tutto gli era facile, poteva fare l’avvocato o il medico, l’industriale o il professore; tutto per lui era eguale. La vita ricomincia ogni giorno: basta aspettare l’alba tranquilli, buttando via indietro tutto il passato come si buttano le cose rotte.
— Ho una buona sbornia, stanotte, — pensò riavendosi.
Gli parve di sentire la madre a chiamarlo; si alzò di nuovo e si avvicinò all’uscio. Il chiarore del fuoco illuminava, attraverso le colonne dell’ombra della scranna, la camera silenziosa. La vecchia teneva ancora aperti gli occhi e con la mano fuori delle coperte gli accennava di avvicinarsi.
— Juanniccu, è chiusa la porta di strada?
— Chiusa è.
— Sei certo? Va a vedere.
Sebbene fosse certo di aver chiuso, obbedì, anzi guardò due volte, poi tornò nella camera, col suo passo silenzioso, e a un cenno di lei, che aveva sollevato la testa sul guanciale scuotendola un poco per liberare le orecchie dalla cuffia, sedette accanto al letto guardando verso il fuoco della stanza attigua.
Tutto il ceppo era divenuto una brage,