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punto quello che il signor Francesco cercava in tutti i modi di evitare: l’incontro di lei con l’amico di Franco.

— Perdoni, — ripeteva il gobbo, — siamo qui, sì: ma, s’intende, vedere e non toccare.

Noemi non l’ascolta: tutta la sua attenzione è attirata dall’altro, che aveva buttato via quasi di nascosto la sigaretta e si piegava con rigido rispetto. Nell’altra mano, tirata subito fuori dalla tasca, l’anello non c’è: e Noemi, non sa per quale mistero, ne prova sollievo.

— Piacere.

Ella tende la sua, verso quella mano nuda, fresca e snodata, che le dà l’impressione della mano di un fanciullo; e i suoi occhi s’incontrano meglio, con quelli che già cercavano con insistenza: ed ecco, d’un colpo, torna l’allucinazione: il Commissario, gli occhi castanei, dolci, quasi languidi come quelli di un uomo che bacia con desiderio inappagabile la bocca di una donna amata; sì, ricordo di un uomo che non è il Commissario, non è Antioco: e che ella tuttavia ha ben conosciuto, in un luogo, in una lontananza indefinita, eppure reali, certi, ancora profondamente vivi entro di lei. Poiché quel viso, quei capelli, quella bocca, sopra tutto quegli occhi tutto amore, sono quelli del suo Giacomo, quando l’ha baciata la prima volta.