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Ulpiano Melis si abbandonò ai suoi sogni, nella sera melanconica, mentre fuori della capanna tiepida i fantasmi e i diavoli dell’antica città ridotta a cimitero danzavano con le foglie morte sospinti gli uni e le altre dal vento che pareva anch’esso uno spirito senza corpo eppure tormentato da opposte passioni: ma già tendeva l’orecchio sembrandogli di sentir arrivare, fra un trotto violento di cavalli, il padre di Luca Murru col fucile ad armacollo ed una frusta in mano.
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Aspetta un giorno, aspetta due, il padre di Luca non arrivò. Era un uomo, come il vecchio seppe più tardi, che teneva molto alla sua dignità ed al suo grado; forse perché da semplice rivenditore di buoi diventato ricco proprietario e Sindaco, come tale voleva dare un esempio al paese ed una lezione al figlio: onde la sera del terzo giorno,