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disse poi, introducendo nella bisaccia un recipiente di metallo ben chiuso con un tappo di sughero; — questo è il latte munto oggi: portalo a casa, chè può servire per i malati. E questo è il piccolo cacio che ho fatto col latte dei giorni scorsi. La raccolta, adesso, è scarsa.

Francesca lo sapeva: e ricordava che gli altri anni, di quei tempi, i servi si bevevano il poco latte che le pecore davano. Luca, dunque, era un modello di servo: era quasi uno di famiglia: ecco perché il nonno, nel suo vaneggiare, s’intratteneva sempre con lui e solo con lui, come non conoscesse altri al mondo.

Invece di compiacersene, ella provò un senso di dispetto: avrebbe preferito Luca interessato e ladro come gli altri servi: perché? Ella non se ne rendeva conto ancora, ma già era gelosa di lui, dell’affetto che egli destava nel nonno, non per quest’affetto in sé stesso, ma per il pericolo che Luca finisse davvero per diventare il padrone lui in casa Melis.

— E tu cosa mangi, babbeo? — gli domandò, arrampicandosi sul cavallo al modo dei maschi, per dar prova, davanti