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— No, il vino non mi ha dato alla testa come a quelli che non ne bevono mai. In casa mia ce n’è quanto in casa tua.

— E buon pro ti faccia! — esclamò lei, impressionata dagli strambi discorsi di lui. — Se tu hai intenzione di farmi la corte ti sbagli, — pensò avviandosi fuori con la bisaccia in mano: e nonostante il suo coraggio si fece pallida poiché il servo infatti ardiva trattenerla per le sottane.

— E aspetta, — egli gridava, col viso sollevato verso di lei, — non voglio farti male, perdio. E se te lo facessi, — aggiunse con un sorriso diabolico, — forse tuo nonno sarebbe contento.

— Si vede che discorri coi diavoli, — ella disse con disprezzo, frenando lo sdegno e la paura.

— E può darsi. Ma tuo nonno sarebbe contento, ti dico, perché così mi sposeresti, e avreste un uomo in casa, un vero uomo, non un fantoccio di cartapesta come quello che avete.

— Al diavolo chi ti ha scaricato qui, — ella imprecò allora con voce cupa, battendogli la bisaccia sulla testa. — Lasciami andare.