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chietto d’argento ch’era stato della nonna e che pendeva, con altre reliquie, accanto al letto. Questo specchietto, con la cornice cesellata, faceva gola a tutti i nipoti; l’uno però vigilava l’altro perché non lo toccasse, ed anche il nonno, pur con la febbre alta, disse:

— Lascialo, eh? Servirà per la tua sposa.

— Hai voglia! — pensò Luca.

— Il sole ti farà male, — riprese ansimando il vecchio. — È forte, oggi: senti come scotta.

— Ma no; è voi che sentite caldo, per la febbre. Eppoi prenderò l’ombrello.

Francesca sogghignava, beffandosi del fratello, che voleva andar a vedere le pecore con l’ombrello; e per vendicarsi, quando furono giù nel cortile, egli le disse:

— Allora ci andrai tu, scimmia.

Cominciarono quindi a questionare, tanto che la madre chiuse l’uscio della veranda perché il nonno non sentisse: poi preparò dentro la bisaccia il pane per il servo, mise la sella al cavallo che già s’immelanconiva nella stalla, e aspettò che Luca, uscito per comprarsi le sigarette, rientrasse per partire.