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con la morte stessa ella aveva già fatto conoscenza: pensava piuttosto alla roba che sarebbe andata alla malora se il vecchio si ammalava sul serio e moriva.

Nonostante le proteste di lui, gli andò appresso, mentre egli saliva pesantemente le scale, gli preparò il letto, mise in ordine le vesti ch’egli si toglieva e che puzzavano come spoglie di bestia selvatica.

— Detto glielo avete, a Luca Doneddu, che domani state a casa per prendere la purga?

— È lui, che mi ha spinto a tornare; se no me ne restavo là, e bevevo un otre d’acqua, per purga.

— Quella, sì, vi faceva bene.

— Lasciami la finestra e l’uscio aperti: qui si soffoca. E vattene, — egli ordinò. Ma com’ella obbediva, la richiamò: — Non dite nulla a Luca. È in giro, s’intende! Non ditegli nulla.

Ma già Francesca aveva incontrato Luca con gli amici, nella piazza davanti alla farmacia, e Luca correva dal nonno.

— Babbo Melis, ebbene, che avete fatto?

— Ma nulla. Ho bevuto tutta la bor-