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un’atmosfera di festa fiabesca, come quando nelle sere di primavera arriva dalla piazza del paese la musica dell’organino ambulante del suonatore girovago, che porta dalle lontananze del vasto mondo la canzonetta alla moda.

Dopo cena, la madre disse:

— E il regalo per il nonno? Non lo tiri fuori? Anche lui ti ha portato un dono.

— Ah, non mi ricordavo. Adesso vado a prenderlo.

Ma fuori nella strada già si sentivano i fischi degli amici; ed egli tendeva le orecchie, pronto a volar via di nuovo. Come si poteva stare a casa, in quella camera dove le esalazioni calde delle vivande, e l’odore di selvatico del vecchio si mischiavano a quello del sudore di espiazione dell’infermo, mentre fuori c’era la luna e dai campi arrivava il