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allegro davvero. Cantava, rincorreva i cani e gli agnelli, scherzava con le altre bestie che popolavano l’ovile, specialmente con un bel muflone addomesticato ed una coppia di cornacchie nere.

Una sera il vecchio vide salire su per il sentiero dell’avvallamento dove sorgevano le rovine, un essere misterioso, tutto nero, con una enorme testa ricciuta e cornuta: arrivato a poca distanza dalle mandrie, il fantasma diabolico cominciò a mugolare, destando l’allarme dei cani.

Zio Ulpiano era uomo coraggioso; eppure rabbrividì e fece tre volte in aria il segno della croce, recitando uno scongiuro:

Si ses cosa bona, bae in orobona;
Si ses cosa mala, bae in oromala.1

Poi si avanzò col bastone in mano. Una risata sonora rispose ai suoi gridi di minaccia, e Luca si strappò di dosso le pelli di pecora nera con le quali si era camuffato.



  1. Se sei cosa buona, vai in buonora;
    Se sei cosa cattiva, vai in malora.