Pagina:Deledda - Il vecchio e i fanciulli, Milano, Treves, 1929.djvu/219


— 205 —

condurre dietro di sé, trainato dalla sua forza e dal suo ardore, non un gregge assetato e puzzolente, ma un esercito vittorioso.

Ed ecco il letto bianco del fiume, che invita al riposo ed al piacere come un letto nuziale. Le vene e le conche dell’acqua celeste riportano la gioia anche nelle vene e nella testa degli uomini e delle bestie; gli oleandri in fiore, col loro profumo dolce— amaro, ricordano la passione che è vita e morte assieme, e l’usignuolo ne traduce con le sue note l’armonia fatale. Luca si buttava all’ombra degli arbusti tutti rosei di fiori, beveva piegato l’acqua corrente; si bagnava il viso, le mani ed i piedi. Allora aveva l’impressione fisica che le sue membra si spegnessero lentamente, divenissero del colore dell’acqua e della rena: il pensiero di lei tornava infatti sfolgorante, ed egli provava anche un senso di gratitudine, poiché gli pareva fosse lei sola a procurargli il refrigerio delle ombre, dell’acqua, dell’anima e del corpo.